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Se visiti Roma e non assaggi la pasta alla carbonara puoi dire di non esserci stato veramente.

Questo piatto, insieme ad altri (come l’amatriciana), esprime la cultura romana.
Di fatto, in Italia si può dire che la cucina rappresenti la cultura del paese e a confermare quest’ultima affermazione è un’indagine svolta da Coldiretti che la pone come regina del turismo enogastronomico: il 23% degli stranieri la sceglie per la cucina.

In questo articolo parliamo di una pietanza che, tutti coloro che sono stati Roma, hanno assaggiato e amato fin dal primo boccone: la pasta alla carbonara.
Anche se piatto forte della cucina italiana la sua storia è stata molto discussa. Si può affermare che non sia una ricetta al 100% italiana ma che il “made in Italy” emerga dagli ingredienti e dalle tradizioni puramente tipiche.
 Approfondendo questo argomento scopriamo insieme 4 curiosità sulla pasta alla carbonara:
1) Ha origini incerte

Si dice che la pasta alla carbonara sia nata nel 1944 con l’arrivo delle truppe inglesi e americane sulla linea tra Lazio, Molise e Campania. I soldati erano soliti prepararsi la pasta con gli ingredienti che riuscivano a reperire con più facilità (le uova e il bacon in scatola che si erano portati dietro). In quel periodo assaggiarono e si affezionarono a quella che si può dire antenata della pasta alla carbonara: la cacio e ova abruzzese alla quale, per nostalgia di casa, aggiunsero gli ingredienti tipici della loro colazione

2) Ha preso nome di pasta alla carbonara dai boscaioli

Si racconta che il famoso piatto abbia preso il nome dai boscaioli degli appennini che raccoglievano la legna per farne carbone. Questi ultimi cucinavano la pasta alla carbonara usando gli ingredienti facilmente reperibili e conservabili, il guanciale e le uova. Componenti che spesso si portavano dietro nei periodi in cui sorvegliavano la carbonaia ed erano lontani da casa per lunghi periodi.

3) Guanciale o pancetta? Parmigiano o pecorino?

La ricetta ufficiale prevede come ingredienti il guanciale per la delicatezza e la dolcezza del sapore e il pecorino poiché era l’ingrediente da loro prodotto, facilmente conservabile e reperibile.

Ad oggi viene utilizzato anche il parmigiano o un mix fra parmigiano e pecorino che rende la pietanza meno salata.

In ogni caso la ricetta originale prevede l’uso del pecorino abruzzese perché meno salato di quello romano e poiché deriva dalla “cacio e ova” tipica nella quale il pecorino era l’ingrediente base.

4) Non tutti usano il guanciale

Sebbene la ricetta reale preveda l’utilizzo esclusivo del guanciale per la sua consistenza, molti optano per l’utilizzo della pancetta affumicata.

Questa scelta è indotta non solo dal fattore economico (poiché la pancetta costa meno) ma anche perché è meno grassa, dato che è un taglio di carne diverso che si trova anche più facilmente. Tale opzione non è solo diffusa nelle famiglie ma anche nei ristoranti; infatti ne è esempio un famoso ristorante di Roma “da Danilo” che serve la carbonara con pancetta affumicata.

Nonostante ci siano molte varianti di questo piatto è importante ricordare e tramandare la ricetta autentica della pasta alla carbonara poiché rappresenta la storia e le tradizioni culinarie di Roma.
E voi come la preparate? Siete a favore della tradizione, oppure preferite apportare variazioni?
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